Forse ti sarà capitato, forse no.
A me è capitato.
Quella sensazione così strana, per cui ti sembra di staccarti dal corpo e vedere tutto da fuori, quasi come fossi un'estranea.
Esatto: anche in quei momenti.
Anzi… soprattutto in quelli!
All’inizio nemmeno ci facevo caso, né gli davo peso…
Pensavo fosse solo un piccolo “incidente di percorso”…
Poi, grazie al percorso nel Tantra, ho compreso che poteva essere il segnale di qualcosa di più profondo…
Le cause e le interpretazioni di questa esperienza, in realtà, possono essere molteplici e anche molto diverse fra loro, per cui non è questa la sede né io sono la persona con cui approfondirle tutte…
Ma senz’altro posso condividerti la mia esperienza e quella di tanti partecipanti ai miei corsi…
Dalla quale ho imparato che una delle cause più ricorrenti è l’ansia da prestazione.
Adesso sì ci capiamo, vero? :-)
Quando parlo con le persone che vengono ai miei corsi - dal vivo, e online - questo è, infatti, un denominatore comune.
Dopo pochi minuti di conversazione, spesso dicono qualcosa come:
“non riesco quasi mai a godermi appieno quei momenti…”
o
“sono sempre nel controllo, non mi lascio andare…”
Sensazioni che nascono dalla nostra convinzione (radicata e inculcata dall’esterno) di non saper soddisfare il nostro o la nostra partner.
Di “non essere abbastanza”.
Come ti ho detto all’inizio di questa mail… lo so!!
Ci sono passata anche io.
E, se devo essere sincera, ancora oggi qualche volta mi capita.
“ma come Vale, dai, non ci credo che tu che insegni tantra hai ‘ste paranoie…”
E invece sì :-)
Ogni tanto, in situazioni di particolare stress fisico ed emotivo, SÌ: capita anche a me!
Questo è perfettamente normale (per fortuna).
Ogni tanto può succedere che l’ansia da prestazione ci “prenda ostaggio”.
La cosa importante - anzi, fondamentale - è però evitare che questa sensazione condizioni tutta la nostra vita sessuale (e non).
Tornando quindi al titolo di questa mail, forse ti stai ancora chiedendo chi ti guarda in quei momenti, una domanda ancora (volutamente) in sospeso.
E a questo punto forse l’hai riconosciuto… è quello che chiamiamo il Giudice Interiore (magari ne parleremo in maniera più approfondita un’altra volta).
A questo fenomeno, che spesso genera insicurezze e ansie da prestazione capaci di mettere a rischio la serenità (e perfino la stabilità) della tua relazione, è stato dato un nome ben preciso:
SPECTATORING.
Un termine inglese di cui non è molto difficile intuire il significato, concorderai con me :-)
Infatti è proprio quella sensazione di “disconnessione” dal momento presente - in questo caso durante il sesso, ma è traslabile in ogni momento della tua giornata - in cui diventiamo gli spettatori di noi stessi…
E ti ritrovi ad assistere al film della tua vita, senza però viverlo mai davvero.
Un qualcosa che davvero, davvero (DAVVERO!!!) io, in prima persona, voglio evitare a tutti i costi!!
E lo stesso vale per tutte le persone che frequentano i miei corsi, chiedendomi aiuto.
Le conseguenze di lasciarci condizionare in maniera massiccia dal fenomeno dello spectatoring vanno dal trovare il sesso sempre meno piacevole, fino a perdere interesse nel cercare un rapporto…
Arrivando a evitare in ogni modo che succeda!
Tutto questo, come immagini, non fa altro che alimentare nuove insicurezze e dubbi, che a loro volta innescano una spirale di ansia e insoddisfazione continua…
Difficoltà a raggiungere (e a mantenere) l’erezione…
Orgasmi “sfuggenti”, o che proprio non vogliono arrivare…
Scarso controllo degli impulsi (eiaculazione precoce)…
Crollo del desiderio…
Dolore durante il rapporto…
Non di certo il biglietto da visita ideale per una vita intima profonda, connessa e soddisfacente!
Quindi… che vogliamo fare?
A parte gli interventi terapeutici - sempre possibili con gli specialisti della materia - cosa possiamo mettere in campo, da parte nostra, quando quella vocina interiore ci sussurra all’orecchio “non sei abbastanza”, portando con sé tutte queste noie?
Cosa può aiutarci a concentrarci sul momento presente, sulle nostre sensazioni - tattili, profumate, sensuali, visive, saporite - in modo da ritrovare il piacere dell’intimità?
Perché l’amore e il sesso hanno bisogno di connessione, presenza, consapevolezza…
e non possono ridursi a semplici performance - neanche fosse un sport competitivo! - o al sentirci in dovere (ma quando mai!!) di dare piacere all’altra persona, per forza e in tutte le situazioni.
Ecco: ciò che io personalmente ho trovato molto efficace è una pratica che probabilmente conosci di nome o hai già sperimentato, forse in altri contesti più “casual”.
Sto parlando della mindfulness.
Una tecnica particolare di consapevolezza, che si è scoperta dare un reale contributo, proprio quando abbiamo a che fare con il tema di cui abbiamo parlato.
E lo confermano pure studi scientifici recenti.
Un aiuto e un supporto davvero efficace, perché semplice da mettere in pratica (anche se non facile: ci vuole tempo e costanza).
Ogni volta che mi ricordo di questo approccio meditativo, e lo metto in pratica nei momenti di intimità, le “vocine critiche” si zittiscono e riesco a godermi appieno l’istante… e il Piacere!
Ti è venuta voglia di provare?? Sì? Ottimo! :-)
Vediamo insieme qualche piccolo espediente che puoi adottare da subito, per declinare la mindfulness a utile alleata, per infondere profondità e connessione ai tuoi momenti di intimità.
Per prima cosa, meglio smettere di pensare ai risultati, alle aspettative: così facendo, riusciamo a concentrarci sulle sensazioni, sul tocco, sul contatto fisico…
Farlo non è poi così difficile, anche se il momento in cui praticarlo può a tutti gli effetti essere abbastanza concitato ;-)
Ti basta focalizzarti sul respiro, riportando la tua mente al presente, al “Qui e Ora”.
Appena percepisci che la testa comincia a vagare, posandosi su quei pensieri che ti distraggono, fai un bel respiro profondo, e lasciali semplicemente scivolare via, così, senza giudizi…
In questo modo permetti al tuo corpo di immergersi completamente in quello che stai provando, concentrandosi appieno nelle sensazioni fisiche.
Temperatura, pressione, texture, umidità, sapore…
È davvero così semplice: ti basta lasciarti andare alle sensazioni del momento, piuttosto che valutare come un osservatore (critico!!) quello che sta succedendo.
Non il “dovere” di dare piacere all’altro, né la necessità di soddisfarne i bisogni.
Basta fare un piccolo passo indietro, e toglierci dalla testa il concetto di “prestazione”, l’aspettativa della performance, con l’inflessibile auto-giudizio che ne consegue…
E concentrarci, invece, su quello che conta davvero:
immergerci nel Piacere - quello vero - del momento presente.
Certo, magari tutto questo le prime volte non sarà facilissimo, visto anche il contesto particolare di cui parliamo...
ma ti assicuro che, come la stessa mindfulness, maggiori saranno le volte in cui praticherai, migliori e più veloci arriveranno i risultati :-)
Ed eccoci arrivati alla fine: in questo articolo abbiamo visto come una semplice (ma potente) pratica meditativa può portare grandi benefici nella tua vita sessuale…
Grazie a consigli che puoi provare da subito!
Se, invece, non conoscevi la pratica della meditazione mindfulness, oppure semplicemente ti va di approfondire l’argomento…
Ti basta andare qui per leggere un articolo che ho preparato, dove ne parliamo in toni più “casual” :-)
(no, non devo venderti un corso di meditazione: è solo il mio piccolo, e personale, contributo per te)
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Spero la lettura ti sia piaciuta e, soprattutto, ti sia stata utile!
Al tuo Piacere,
Valentina Anaam
P.S. se l'idea di provare tutto questo di persona ti interessa, l'occasione giusta potrebbe essere tra poco...
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